Mondiale rugby 2019: per l’Italia adesso Sudafrica e All Blacks
Ultimo aggiornamento: October 4, 2019 di Enzo Calabresi
Per la nazionale italiana di rugby è arrivato il momento della verità alla Coppa del mondo di Giappone 2019. Dopo le due agevoli vittorie contro Namibia e Canada, la squadra allenata da O’Shea deve affrontare ora in sequenza Sudafrica e Nuova Zelanda. Una vittoria significherebbe uno storico passaggio ai quarti, ma la sfida sembra impossibile e già segnata da quando i gironi sono stati sorteggiati. Il terzo posto nel girone garantisce comunque la qualificazione alla prossima rassegna iridata del 2023.
Italia, ora si fa dura: Sudafrica e Nuova Zelanda da affrontare a testa alta
Il sorteggio dei gironi avvenuto in maggio a Kyoto aveva spento sul nascere l’entusiasmo dell’Italia rugbistica. Trovarsi nello stesso girone di due fra le più serie candidate alla vittoria finale chiude infatti le prospettive di qualificazione al turno successivo, in uno sport come il rugby nel quale è molto raro assistere a sorprese e sconfitte delle squadre nettamente favorite. Le vittorie ottenute in scioltezza dalla banda guidata dall’irlandese O’Shea, all’ultimo appuntamento come allenatore dell’Italia, contro Namibia (47-22) e Canada (48-7), garantiscono alla nostra nazionale l’obiettivo minimo, ovvero il terzo posto nel girone B che garantisce la qualificazione diretta alla prossima Coppa del Mondo in programma in Francia nel 2023.
L’Italia si appresta quindi a giocare contro Sudafrica e Nuova Zelanda sapendo di non avere nulla da perdere. Nessuno si aspetta che gli azzurri portino a casa un successo: la nazionale italiana deve però provare ad uscire almeno a testa alta, cercando di mostrare progressi, se non nel gioco, almeno nell’atteggiamento. L’Italia arriva al doppio appuntamento col poco invidiabile record di squadra che non si è mai qualificata al secondo turno con più vittorie nella storia del Mondiale. Ribaltare questa statistica sarà quasi impossibile, ma fare una bella figura è quello che tutta l’Italia rugbistica si augura. Per salutare con onore le ultime apparizioni da capitano di Sergio Parisse.