Mondiali di hockey su ghiaccio: tiriamo le somme
Ultimo aggiornamento:June 22, 2017 di Enzo Calabresi
Si sono da poco conclusi i Campionati del Mondo di hockey su ghiaccio che si sono disputati a Parigi e Colonia. La città tedesca è stata teatro delle fasi finali del torneo ed ha ospitato le gare del girone di qualificazione della nostra Nazionale. Lo spettacolo non è mancato, né sul ghiaccio, né sulle tribune nonostante l’assenza di alcuni top player impegnati nei playoff dell’NHL come i due centri dei Pittsburgh Penguins: il russo Evgenij Malkin e il canadese Sindey Crosby. Presenti all’appello comunque tanti giocatori di spessore che non erano in corsa per la conquista della Stanley Cup. Tanto per citarne qualcuno nominiamo il secondo realizzatore del massimo campionato americano della regular season Nikita Kucherov dei Tampa Bay Lightning e il tanto atteso tedesco Leon Draisaitl degli Edmonton Oilers.
Quest’ultimo è arrivato come salvatore della patria proprio la mattina del giorno in cui è stata disputata Germania-Italia, appena il giorno dopo l’eliminazione patita dalla sua franchigia NHL. Abituato alle lunghe trasferte ravvicinate negli USA, il fuoriclasse non ha accusato il jet lag e ha trascinato i suoi nella vittoria contro i nostri azzurri e ha dato un contributo essenziale alla causa portando la Germania a qualificarsi ai quarti di finale. Lì i tedeschi si sono arresi contro i campioni in carica del Canada con il più che dignitoso risultato di 2-1. I nostri invece hanno abbandonato il torneo all’ultimo posto del gruppo retrocedendo così in Divisione I. Gli azzurri sono stati davvero molto sfortunati, c’è da ammetterlo, ma anche disattenti. Quando perdi 7 partite su 7 c’è infatti poco a cui appellarsi. Hanno pesato in particolar modo le sconfitte patite contro Slovenia e Lettonia. La prima all’overtime dopo aver subito il gol del pareggio durante l’ultimo minuto di gioco dei tempi regolamentari. Anche contro i lettoni è stata una marcatura a pochi istanti dalla sirena finale a condannare gli uomini di coach Mair. Da dimenticare il 10-1 patito contro la Russia e l’8-1 con la Svezia. Quello che lascia però un velo di ottimismo è il fatto che dopo molto tempo la rosa era priva di oriundi.
Passando al resto del torneo la sorpresa più grande è stata l’eliminazione degli USA ai quarti per mano della Finlandia. Per il resto tutto è andato secondo i programmi con il Canada che ha superato la Russia in semifinale in un incontro equilibrato. La finale invece è stata al cardiopalma con la patria dell’hockey che si è scontrata con la Svezia outsider di lusso. Gli scandinavi sono partiti forte mettendo subito paura ai nordamericani, ma il risultato si è sbloccato solo allo scadere del secondo periodo con una rete del gialloblu Victor Hedman e compagno di squadra di Draisaitl a Tampa. I canadesi hanno subito messo in equilibrio il match con Ryan O’Reilly dei Buffalo Sabres. I due portieri hanno poi alzato le saracinesche e preso tutti i dischi che c’erano da prendere. La gara si è risolta così agli shootout dove l’estremo difensore svedese Henrik Lundqvist dei NY Rangers ha fatto la differenza mantenendo la sua porta inviolata a differenza del suo collega che è stato trafitto da Nicklas Bäckström. La rassegna si è così conclusa con la Svezia che è riuscita a vendicare la sconfitta patita alle Olimpiadi di Sochi del 2014. Per il Canada la rincorsa al 27° titolo iridato è così stata rimandata al Mondiale del 2018 che si terrà in Danimarca.